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  • by Mel

ISLANDA. Namaskard, le cucine del diavolo


Namaskard, le cucine del diavolo, Islanda

L’inferno in terra. Era questo che mi aspettavo di vedere a Namaskard.

E quando ci sono arrivata, mi sono ritrovata dinanzi un inferno straordinario.

Crateri rossastri, fanghi grigi, colate sulfuree giallognole e fumarole bianche sotto il cielo azzurro d’Islanda. Namaskard, una distesa immensa di solfatare che fanno parte del sistema vulcanico di Krafla, è uno spettacolo unico al mondo.

In una landa sterminata, pozze di roccia fusa di ogni dimensione ribollono rumorose in un paesaggio dipinto di giallo e di rosso, mentre l’aria è satura di vapori sulfurei, gli odori sono molto intesi e tutto intorno è pieno di soffioni, fumarole e piccoli geyser.

Sembra di essere su un altro pianeta.

Un posto che, con i suoi colori accesi, rapisce completamente.

La distesa di Namaskard è un colpo al cuore: all'improvviso, vi sembrerà di essere su Marte.

Partiti molto presto dal bellissimo fiordo di Seyðisfjörður, ci siamo immessi sulla Ring Road e abbiamo raggiunto il sito dopo un paio d’ore. Namaskard è ubicato a Est del lago Myvatn ed è proprio nelle vicinanze della dorsale oceanica. E in ogni caso, è proprio sulla Ring Road.

Voglio specificare che Hverir o Namaskard sono due nomi che vengono usati per indicare lo stesso sito geotermico. E l’intero sito, comprensivo della montagna, si chiama Hverir mentre l’area delle fumarole e delle pozze è proprio Namaskard. Pertanto non preoccupatevi o non lasciatevi ingannare dalla segnaletica perché in entrambi i casi sarete nel posto giusto.

Questa è una zona di fenomeni geotermici e solfatari con acqua mista al fango che raggiunge i 100 gradi di temperatura. Il terreno stesso ha una temperatura molto elevata e in alcune zone la superficie è talmente sottile che l’area è percorribile a piedi - solo ed esclusivamente - seguendo i percorsi tracciati. Anzi, troverete tanti JUST DON'T DO IT!

Ogni cosa è splendida. E se volete godere pienamente di questo luogo trattenetevi un po’ di più provando a “scalare” la montagna di Námafjall. Ci sono diversi percorsi e dal basso noterete diverse processioni. La scalata non è semplice: la montagna in alcuni punti è davvero impervia e gli odori e il calore delle solfatare rendono la salita ancora più complessa.

Ma se riuscirete ad arrivare in cima – io sono riuscita a farne solo un pezzo ma anche a metà ho goduto di un panorama mozzafiato – la vista di cui godrete sarà impagabile perché potrete ammirare questo fantastico spettacolo geotermico nella totalità della sua bellezza.

Tra le curiosità di Namaskard ce n'è una davvero simpatica, ed è una vecchia leggenda islandese legata all'origine del nome di questo posto. Namaskard è, infatti, conosciuta anche come “la cucina del diavolo" perché pare che la moglie del diavolo si dilettasse, proprio qui, a cucinare manicaretti per lui. Una cosa che fa sorridere se non fosse che stiamo parlando di uno dei siti più importanti del paese, che esiste da 11 mila anni e in cui la terra ribolle sotto i piedi.

Cosa alla quale, considerate le temperature, risulta impossibile non pensare.

La maggiore concentrazione di fumarole è sotto il Monte Námafjall e lungo la sua base. Sono forse le più belle, quelle che catturano maggiormente e inevitabilmente l’attenzione per la loro bellezza perché, in alcuni, creano insieme al terreno e alla montagna una vera e propria tavolozza di colori.

Sono rimasta a Namaskard per quasi due ore in giro tra le pozze assorbendo addosso tutti gli odori di questo paesaggio eccezionale colorato di giallo ocra, pieno di vulcani e di vapore.

Tra le cose particolari, vi segnalo due fumarole. Sono due pozzi trivellati negli anni Cinquanta, perforati insieme ad altri 14 pozzi per l'estrazione dello zolfo. Solo dopo la trivellazione furono coperte con dei massi ma ancora oggi fumano eccome....

Dal ghiaccio ai vulcani, l’Islanda è un posto che sciocca per la sua diversità. I paesaggi sono talmente differenti tra loro e così straordinariamente belli che sembra quasi impossibile passare nel raggio di pochi chilometri dagli iceberg ai vulcani, dalle cascate ai deserti.

Eppure, è così. E’ l’Islanda. That’s it!

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