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  • Melania Bifaro

NEW YORK. One World Trade Center: il grattacielo che ha ridisegnato lo skyline di Manhattan


One World Trade Center, Lower Manhattan, New York

Si chiama One World Trade Center ma io continuo a chiamarla Freedom Tower.

E penso che sia il simbolo della forza e del coraggio dei Newyorchesi e un po' di tutta l'America dopo gli eventi dell’11 settembre.

Il One World Trade Center è oggi il quinto grattacielo più alto del mondo ed è il più importante del New World Trade Center a Lower Manhattan.

Fa effetto vedere la ricostruzione di quest’area stupenda e immensa sapendo cosa è accaduto. Sapendo che qui, 16 anni fa, c’era un altro mondo in cui hanno perso la vita migliaia di persone.

La Freedom è bellissima, slanciata nel cielo con una silhouette perfetta, e riflette e si riflette in molti altri building che la circondano. E’ alta 1776 piedi (un numero non casuale, ovviamente, scelto poiché rappresenta l’anno della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti) pari a 541 metri, inclusi i 50 metri del pennone.

La costruzione della Freeedom è iniziata (o meglio, è ripresa) nell’aprile del 2006. Io lo ricordo bene. Ero a New York, la mia prima volta nella mia Love City, e c’era un gran fermento.

La voragine era ancora lì, enorme, come un peso enorme sul cuore per la città.

Io me lo ricordo il mio primo giro attorno a ciò che restava del WTC. Intorno alle grate che circondavano i fossati c’erano messaggi, fotografie e una sorta di mostra con le immagini e la ricostruzione di quel giorno. E io, come tutti, ho fatto una passeggiata attorno a quel vuoto immenso e ricordo, più di ogni cosa, un silenzio surreale. Un silenzio che ho trovato tutte le volte che ci sono tornata, e che c'è ancora oggi.

In quel silenzio è conservato ogni ricordo. E' come se il tempo si fosse fermato a quel giorno.

Io ci sono stata durante la costruzione, tante volte.

Ci sono passata ogni volta che sono tornata a New York. C’ero ad aprile del 2006, quando finalmente ripartirono – ufficialmente – i lavori (la posa della prima pietra, nel 2004 fu interrotta da problemi legati alla risoluzione di contrasti nella realizzazione del progetto).

C’ero nel 2009, quando l'Autorità Portuale cambiò il nome ufficiale del grattacielo da Freedom Tower a One World Trade Center. Nel 2012, quando furono completate le facciate. Nel 2013, quando hanno collocato l’antenna. E nel 2015, subito dopo l'inaugurazione e l'apertura al pubblico. E ovviamente, ci sono stata molte altre volte ancora (2010, 2011, 2014).

La torre è circondata da altri bellissimi edifici. C’è il National September 11 Memorial & Museum, che ho visitato proprio a settembre scorso, e che conserva una commovente collezione di immagini, cimeli e reperti storici che riguardano gli attentati dell’11 settembre, e di cui presto vi racconterò. E poi c’è Oculus, altro bellissimo simbolo della rinascita del nuovo WTC, che con la sua forma futuristica slanciata verso il cielo ha segnato un nuovo passo nel rilancio dell’intera area distrutta dagli attentati terroristici.

Dopo la distruzione degli edifici 1 e 2 (dei sette totali che costituivano il WTC) ci fu un lunghissimo dibattito sulla realizzazione del nuovo sito. E il progetto definitivo fu approvato solo nel 2005 con una serie di modifiche speciali che condussero alla realizzazione di una semplice facciata costituita da pannelli in acciaio inox e vetro resistente ad esplosioni.

Una soluzione combattuta ma che ha reso la torre bellissima.

La Freedom è quasi un miracolo, di ingegneria e di cuore. Ed è uno straordinario mix di simmetrie lineari infilate dentro un design contemporaneo, in perfetto stile con i nuovi grattacieli che negli ultimi 15 sono stati costruiti a New York.

Ha un totale di 104 piani, di questi ne sono disponibili “soltanto” 85 poiché i primi 19 piani sono riservati per motivi di sicurezza. E in più, 71 ascensori.

A maggio del 2009, la mia seconda volta a New York, ho visto la forma dello scheletro d’acciaio. E’ stato emozionante. La torre iniziava la sua ascesa verso il cielo e tutto intorno era pieno di operai che lavoravano, a turno h24. Una macchina da guerra, un’operosità che ho visto solo a New York City, e non solo per la costruzione della Freedom.

A ottobre dell’anno dopo, nel 2010, i piani realizzati erano 44. Ad agosto del 2012, invece, l'ho vista illuminata, per la prima volta, di sera. Il cantiere era in fermento e uno degli operai mi ha fece varcare una transenna per scattare una foto. Lui mi aveva osservata e sentita parlare. Era italo-americano, di nonna calabrese. La torre era già stupenda e illuminava il cielo newyorchese.

La Freedom, quasi di totale proprietà della Port Authority of NY, avrebbe dovuto essere consegnata già nel 2011. Ma l’apertura, slittata di ben 3 anni, è avvenuta a novembre del 2014.

Inaugurata ufficialmente a maggio del 2015, realizzata su progetto dell’architetto David Childs, è oggi uno degli edifici più belli di New York.

Io ci sono stata due volte, sempre al tramonto e il mio consiglio è di vederla a quell’ora perché anche se troverete il quadruplo delle persone in visita...avrete la possibilità di ammirare New York con la luce del sole e con lo sbrilluccichio dei grattacieli accesi di notte.

Anzi, se possibile, sarebbe opportuno ritagliarsi un po’ di tempo per visitare tutta l’area. Magari un pomeriggio intero partendo dal Memoriale, passando poi ad Oculus, e completando con la visita alla torre per gustarsi un panorama mozzafiato.

Attenzione però perché di pomeriggio rischiate anche di fare lunghe file per acquistare i biglietti. Vi consiglio di acquistarli online e di presentarvi all’orario prestabilito (oramai questa cosa vale per quasi tutte le attrazioni in città, compresi l’Empire State Building e il Top of the Rock).

Il ticket costa circa 30 dollari ma se acquistato online (cliccate qui per i tickets online) riuscirete a risparmiare qualcosa. In ogni caso il biglietto vale ogni singolo dollaro speso. Comprende l’ingresso allo Sky Portal, adatto a chi non soffre di vertigini, con vista diretta nelle strade sotto.

C’è anche la categoria di biglietti priority & flexi, che costano praticamente il doppio ma grazie ai quali eviterete file e problemi di orari. Io ne ho utilizzato uno priority scegliendo solo il giorno con la libertà di andarci nell’orario che preferivo.

Come dicevo, il mio suggerimento è di salire all’Osservatorio quasi all’imbrunire. In realtà, anche di mattina presto, quando la Freedom apre - alle 9 - è bellissimo. Quello è il momento per godersi in quasi completa solitudine la vista sulla baia di Hudson e Miss Liberty, la bellezza del ponte di Brooklyn e dell’East River, l’immensità di Midtown e dei suoi grattacieli, il brulichio sul lungofiume di Hoboken e New Jersey City.

L'osservatorio resta aperto ogni giorno fino alle 20, d’estate anche fino alle 22 per consentire ai visitatori di vedere le ultime luci del tramonto. Ci sono poi giorni particolari (il 4 luglio, per esempio) dove l’orario è ridotto sino alle 5 del pomeriggio.

La consultazione online, quindi, conviene farla a prescindere. L’ingresso per il One World Observatory è in West Plaza. La biglietteria è aperta tutti i giorni a partire dalle 8.30. L'indirizzo della biglietteria è 285 Fulton Street, con entrata su West Street, all'angolo tra West Street e Vesey Street.

Passata la biglietteria, che supererete direttamente se il biglietto è acquistato online, vi ritroverete al Welcome Center. Poi, in fila, dopo vari controlli, si procede tramite scale mobili, verso una sorta di pre-show che descrive l’intera costruzione del grattacielo.

La cosa più bella sono gli ascensori che portano in vetta in 1 minuto esatto. Una corsa pazzesca, i più veloci d’Occidente. E questo breve viaggio negli sky pod elevators sono uno spettacolo: in 60 secondi raccontano la nascita, la costruzione e la crescita di New York. Se siete deboli di cuore come me e innamorati pazzi di questa città, arriverete al 102esimo piano con gli occhi lucidi!

Scesi dagli ascensori vi aspetta un video di qualche minuto al The See Forever Theater con tanto di timelapse in fase conclusiva. Concentratevi sul video, lasciate stare cellulari e macchine fotografiche. La proiezione è davvero bella e vale la pena godersela.

E finalmente...l'osservatorio, il posto che vi sembrerà l’ombelico del mondo.

New York apparirà, se possibile da quassù, ancora più bella.

All’osservatorio troverete una scultura particolare, un’istallazione fatta da Local Projects, il medesimo studio che ha progettato anche il 9/11 Memorial and Museum. Si chiama City Pulse ed è una sorta di anello costituito da schermi LCD che riproducono immagini di New York dando anche dettagli sulla città.

Un’altra chicca è lo Sky Portal, dal quale si accede ad uno spazio circolare di circa 4 metri, con vista in HD nel pavimento, delle strade che stanno sotto. Fa un po’ impressione, ve lo anticipo, specie se soffrite di vertigini. Ma io avevo già vissuto un’esperienza simile alla Willis Tower di Chicago. Una cosa fantastica anche lì.

Inutile dire che la visita all’Osservatorio non si può quantificare. Nel senso che molto dipenderà da quanto resterete incantati dalla vista della città. Io, come detto, ci sono stata due volte. La prima volta avevo l’adrenalina a valori altissimi e poco tempo a disposizione. La seconda, l’ho fatta con calma, in relax assoluto. Ero da sola e mi sono goduta il momento. Mi sono seduta a bordo di una vetrata e sono rimasta incantata a guardare Est River, le barche, le bici in corsa sul lungofiume...poi sono passate al versante est e mi sono innamorata ancora una volta del tramonto su Hudson River. Che dire, una magia!

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