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  • Melania Bifaro

NEW YORK. La Festa di San Gennaro a Little Italy


Festa di San Gennaro a Little Italy, New York

Cosa ci fa una napoletana a settembre a Little Italy? Va alla Festa di San Gennaro, che domande!

Uno degli appuntamenti più attesi dalla comunità italiana di New York, un evento che raccoglie un numero immenso di visitatori provenienti da tutto lo Stato e dal mondo e un momento importante che mette insieme italiani d’America e Americani.

Qualcuno pensava forse che l’avrei perso? Ovviamente no!

La Festa di San Gennaro è tra le più belle e sentite nella Grande Mela. Un appuntamento fisso che ho vissuto l’anno scorso in occasione del suo 90° anniversario.

L’amata Feast of San Gennaro è un festival annuale presentato dai Figli di San Gennaro, organizzazione no-profit che da anni si impegna a mantenere lo spirito e la fede dei primi immigrati italiani. L’organizzazione (che si chiama Children of San Gennaro) è molto attiva in città - ha donato più di 2 milioni di dollari alle scuole del vicinato, alle parrocchie e alle altre organizzazioni di beneficenza dal 1996 fino ad oggi – e realizza annualmente la festa più grande e lunga di New York City e attrae – sono i numeri dell’organizzazione – circa 1 milione di persone ogni anno (avete letto proprio bene: 1 milione di persone per ogni edizione!) provenienti da ogni parte della Terra.

Gente che arriva a NY per rivivere le tradizioni italiane, partecipare alle processioni religiose (due per ogni edizione), alle sfilate colorate, all'intrattenimento musicale gratuito in collaborazione con radio e Dj speaker newyorchesi molto famosi, alla parata dei Vip sempre presenti, agli show cooking a cielo aperto dove si possono gustare le migliori specialità gastronomiche napoletane e italiane in generale, e per assistere ai due eventi più gettonati della manifestazione: il Meat Balls Contest e la Cannoli Competition! Avete presente quelle gare tipicamente americane in cui ci si sfida a colpi di ultimo cannolo e ultima polpetta? Ecco, quelle!

Cannoli Competition, Little Italy, NY, Festa di San Gennaro

La Festa è davvero bellissima e me ne sono resa conto quando, di sabato a ora di pranzo, sono arrivata a Little Italy. Un fermento che non avevo mai visto in nessun altro quartiere. E quella sensazione di sentirmi a casa, per gli odori e gli accenti, che se non la provi è anche complessa da spiegare.

Giravo sotto i festoni, le luci, le bancarelle che friggevano pizzette, leggevo cartelloni in lingua mista sui quali si pubblicizzava cibo italiano e mi sembrava di essere dentro un film.

Prima di fare una passeggiata virtuale insieme a Mulberry Street, la strada più importante e più antica di Little Italy, vi racconto un po' di questa festa e del perché è diventata, negli anni, così importante.

La prima festa a New York City si è svolta il 19 settembre del 1926. Da pochissimo tempo avevano preso ad insidiarsi nuovi immigrati provenienti da Napoli. Proprio gli stessi che decisero che si sarebbero ricostruiti una vita nel quartiere di Little Italy. E furono sempre loro che, per mantenere le tradizioni, ricordare le loro origini e lo spirito del Santo Patrono di Napoli, stabilirono di continuare a celebrare la giornata a lui dedicata. La festa, già molto sentita, divenne ancora più importante, un appuntamento annuale per gli italo-americani di NY, tanto che trovò la collaborazione e l’unione di tanti altri italiani che già vivevano a Little Italy o che lentamente, nel tempo, iniziarono ad abitarla.

E oggi a New York, dopo ben 91 anni, la Festa è attesissima, prescinde da ogni cosa e ha un record fisso anche in termini di durata: 11 giorni!

Quindi, per un periodo lungo, molto lungo per gli standard di New York, Little Italy si trasforma completamente. Nelle strade c'è un'esplosione di gioia e di colori e si lascia spazio a tutti quelli che per ricordare San Gennaro e le tradizioni italiane invadono il quartiere.

Ora potrebbe sembrare retorica ma per me che sono napoletana l’impatto è stato davvero emozionante e forte. A me, per un istante, è sembrato di essere a Napoli sul serio.

La Festa di San Gennaro è l’evento Top di Settembre ed è tra i più importanti di NYC. Di quelli che tutti segnano la data nel calendario. Per 11 giorni Mulberry Street, ed esattamente la parte di Mulberry Street tra Canal St e la Houston (dove ci sono i due ingressi) è un tricolore. Negli angoli di Grand St e Mott St ci sono, invece, i palchi per gli eventi musicali e le competions della Festa.

Le celebrazioni sono molto sentite, come detto, tanto che anche gli Italiani del Bronx e di Belmar, in New Jersey, festeggiano il patrono. Ma nulla è paragonabile all’organizzazione di Little Italy.

Quest’anno la festa si terrà dal 14 al 24 settembre (se sarete a NY vi consiglio di vedere tutti gli appuntamenti previsti in calendario cliccando qui) ma il fermento nel quartiere è iniziato già da tempo.

La cosa più divertente è che anche in una città come New York, durante questi giorni, si respira l’atmosfera tipica delle feste popolari, delle sagre. E lo dico col sorriso perché vedere Mulberry piena di bancarelle che friggono pizze e zeppole, preparano lasagne, tortelli, salsicce e polpette al sugo, e vendono torrone e cannoli fa uno strano effetto. In fondo, stiamo parlando sempre di New York City. La Festa ogni anno ripropone dei must ai quali è un obbligo partecipare. Non si potrà dire di essere stati alla Festa di San Gennaro a NY senza vedere almeno una delle due competizioni (polpette e cannoli!) o partecipato alla processione del 19 settembre.

Tra l'altro, sono proprio questi i giorni in cui le celebrazioni fanno il pieno di visitatori.

Parliamo dell’evento madre: la processione. Tradizione vuole che proprio nel giorno di San Gennaro, e non solo, alle sei del pomeriggio, si celebri il Santo con una processione religiosa che parte dalla Church of the Most Precious Blood, la Chiesa del Preziosissimo Sangue che trovate al 109 di Mulberry Street.

Si tratta proprio del Santuario di San Gennaro, che ha due ingressi. Quello principale che è a Baxter Street e quello preferito dalla comunità italiana e sempre aperto durante la festa che dà proprio su Mulberry. La costruzione della Chiesa fu avviata dai Padri Scalabrini alla fine del XIX secolo che però non riuscirono a far fronte all’investimento e a completare i lavori. E poiché la chiesa officiava comunque molte celebrazioni, nonostante fosse ancora in costruzione, se ne fecero carico i Padri Francescani portando a termine la realizzazione. Oltretutto compresero quanto fosse importante il culto di San Gennaro per la maggioranza dei parrocchiani provenienti da Napoli, tanto che fornirono la chiesa con una reliquia del sangue del santo.

I lavori, finalmente, si conclusero nel luglio del 1904 e da allora, con l’arrivo dei napoletani a New York e la nascita della Festa per le celebrazioni del Santo, la chiesa e la festa stessa divennero fondamentali per tutti gli italo-americani di New York.

Una delle chicche della Chiesa, che è piccola e molto carina, oltre alle salette dei voti, è la presenza sul fondo della navata principale di un bellissimo presepe napoletano. Un presepe speciale perché da Napoli ha attraversato l’Oceano per raggiungere NY. Un’opera splendida, realizzata dai Maestri della Scarabattola, famosa bottega di presepi napoletani dei fratelli Scuotto, che è in esposizione permanente da 2 anni nella Chiesa di Mulberry Street.

Quando ho scattato la foto che vedete qui sotto, c’era un fiume di gente in fila per poter ammirare e immortalare questo capolavoro - che celebra la Misericordia, tema dell’anno giubiliare - voluto da Monsignor Sakano, della St. Patrick’s Old Cathedral di Little Italy, di cui la Chiesa di San Gennaro è la “sorella”, per raccontare con le immagini di ieri la misericordia oggi.

Un piccolo grande orgoglio della storia e della tradizione presepiale di Napoli nel mondo.

Comunque...anche per questa 91esima edizione, Little Italy si prepara a ricevere una vera e propria invasione per questa celebrazione annuale di fede molto nota per la sua atmosfera. Anche quest’anno l’evento principale sarà la messa nella chiesa con la processione che vedrà il trasferimento della Statua del Santo dalla sua casa permanente nella chiesa per le strade di Little Italy.

Mi mancherà un po' non esserci. Soprattutto perché l'anno scorso sono andata a New York apposta in quella settimana per prenderne parte. Io, quel giorno, sono entrata dall’ingresso di Canal Street dopo aver attraversato un bel pezzo a piedi di ChinaTown dopo essermi goduta una bellissima mattinata a Governors Island.

All’ingresso di Mulberry Street sono stata accolta da musica, gente, profumi e colori. Pochi passi e mi sono trovata immediatamente nei pressi della Chiesa dove ho fatto la fila anche io per una piccola donazione e una fotografia col Santo.

Non prima di aver assaggiato un fantastico Mozzarepas, una specie di toast fatto con una pastella morbida di grano dolce che viene fritta e riempita di mozzarella e che ho provato per la prima volta diversi anni fa, una domenica pomeriggio, ai mercatini di Amsterdam Ave. E che compro sempre quando sono a New York e mi infilo tra le bancarelle che fanno street food a Times Square o a Downtown.

Poi, mi sono incantata a guardare, ancora una volta, l'opera d'arte nel cortile della Chiesa. Mi è bastato alzare lo sguardo - spalle alla Chiesa - e Lady Liberty era lì in tutto lo splendore dei suoi colori.

E’ l’opera di Tristan Eaton, giovane artista che vive a Brooklyn e che adoro, autore di diversi murales in zona.

Porta la sua firma anche il famoso Audrey Hepburn che trovate sempre a Mulberry street, all’angolo con Broome St., sul muro del Caffè Roma.

Qui ci sono arrivata dopo una bella passeggiata con un mio amico americano col quale abbiamo assaggiato ogni cosa possibile in vendita sulle bancarelle e poi abbiamo pranzato da Nico, al 163 di Mulberry street, che cucina molto bene e ha un garden restaurant veramente carino.

Per strada c’era qualunque cosa. Turisti e americani, sebbene abituati alla festa, giravano tra negozi e banchi di cibo e dolciumi come se non avessero visto mai niente del genere prima di allora.

Di quella mattina mi torna in mente che mi hanno fermata tutti gli italiani che avevano un ristorante, un bar o un negozietto a Little Italy e che avevano sentito il mio accento italiano. Poi, sentite questa: mentre aspettavo il mio amico sono stata invitata a pranzo dal gestore di uno dei ristoranti di Mulberry St (a tavola con lui e il suo staff) perché pensava che fossi in giro da sola. Così, gli ho spiegato che attendevo una persona e lui ci ha invitati almeno per un caffè, rigorosamente italiano.

Ecco, questo è uno dei ricordi più carini di quel giorno. Per strada ho ritrovato l’ospitalità e l’accoglienza che riserviamo a chi viene in visita in Italia.

In particolare, ho sentito l'aria e il calore di Napoli, l'aria e il calore di casa mia. E l'aver ritrovato quella gentilezza e quei sorrisi tutti italiani mi ha resa orgogliosa e felice.

Nota***

Grazie a CHILDREN OF SAN GENNARO e in particolare a Sara Rosenthal e a Leah Goodman dell'Ufficio Stampa della FEAST OF SAN GENNARO.

Thanks to CHILDREN OF SAN GENNARO and in particular to Sara Rosenthal and Leah Goodman, Press Office of FEAST OF SAN GENNARO.


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