La scorsa settimana, dopo un tempo infinito in cui mi ero ripromessa di farlo, finalmente sono riuscita a visitare l'Amerigo Vespucci. Il meraviglioso veliero della Marina Militare costruito come nave scuola per l'addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell'Accademia navale è tornato, ancora una volta, a Napoli in occasione della Naples Shipping Week, la settimana dedicata allo shipping. Per tre giorni la nave ha dominato con la sua straordinaria bellezza il porto della città di Partenope e ha reso felici migliaia di persone - me inclusa, appunto - che hanno potuto visitarla gratuitamente.
Il veliero, lungo più di 100 metri e con una stazza di oltre 4 mila tonnellate, ha festeggiato quest'anno ben 85 primavere! Portate benissimo aggiungerei. Nel 1925 fu presa la decisione di costruirlo per sostituire la nave scuola Flavio Gioia. Ma fu nel 1930 che, nei cantieri di Castellammare di Stabia, iniziò la storia di questo pezzo della nostra Marina Militare. Dopo pochi mesi, a febbraio del 1931, la nave scuola fu finalmente varata con l'impegno di affiancare la Cristoforo Colombo nella Divisione Navi Scuola. Ma quando la Colombo fu ceduta all'URSS, alla fine della seconda guerra mondiale, L'Amerigo divenne, per qualche anno, l'unica nave scuola a vela della marina.
Ad oggi questa splendida Signora dei Mari è la più longeva della Marina Militare ancora in servizio. Per tre giorni la nave, come dicevo, ha sostato alla Stazione Marittima di Napoli proprio accanto al Molo Beverello, incantando tutti i turisti, e i napoletani stessi, di passaggio e in viaggio verso le isole. Al porto si sono formate lunghissime code ai cancelli. I napoletani, innanzitutto, ma anche persone da tutta la Campania, e turisti in vacanza in città, hanno atteso per ore, in fila, sotto un sole cocente, sperando di visitare il vascello. Io ho scelto l'ultimo giorno, ultima orario d'ingresso, al tramonto. Un vero spettacolo. Il momento più bello della giornata. Sono riuscita a vedere la nave illuminata dai colori caldi del sole che ha baciato lentamente anche il porto e la città. Una cosa fantastica.
Il Veliero, che ha fatto un bel giro del Mar Tirreno e del Mediterraneo proprio per "festeggiare" il suo 85esimo compleanno, ha tre alberi che gli regalano un'elegantissima silhouette, lo scafo in acciaio, i rivestimenti in stile marinaresco a righe rosse e blu e l'intera struttura completamente ricoperta in tek. La nave conserva, immutata, la sua bellezza anche negli arredi ed è stata capace di mantenere, nei decenni, le sue tradizioni.
Le sue vele sono ancora in tela olona, le cime sono tutte ancora di materiale vegetale, e tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite a mano. Ogni ordine a bordo viene impartito dal comandante, tramite il nostromo, con un fischietto e vengono manovrati tutti insieme ben 10 timoni. L'equipaggio è composto da 14 ufficiali, 72 sottufficiali e quasi 200 tra sottocapi e comuni. E quando d'estate la Vespucci imbarca anche gli allievi della scuola toscana di Livorno - quest'anno la spedizione sarà nei mari del Nord Europa - a bordo si ritrovano in 470. Il giro mi è piaciuto moltissimo. Ho immaginato il veliero in navigazione, con le vele spiegate e il vento in poppa, e con uno stuolo di ufficiali in divisa bianca su e giù per la nave a gestire le manovre e la navigazione.
Tra le cose curiose mi ha fatto sorridere la variazione del motto della nave. Per tradizione marinaresca, ero convinta dovesse restare invariato, così come accade per il nome della nave.
Invece qui il motto è cambiato diverse volte. L'ultimo, quello ufficiale, inciso su una targa di legno in bella mostra sul ponte, è "Non chi comincia ma quel che persevera", ed esprime la sua vocazione alla formazione e all'addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare. Ma ce ne sono stati altri due che si sono alternati negli anni.
Il primo in assoluto, "Per la Patria e per il Re", e quello successivo - che è anche quello che preferisco, perché mi dà proprio il senso pieno del mare, dell'avventura e della navigazione - "Saldi nella furia dei venti e degli eventi".
L'Amerigo Vespucci è e resta un meraviglioso capolavoro di ingegneria navale, riconosciuto e apprezzato da sempre nel mondo. E' molto nota negli ambienti marinari, ma anche in quelli più popolari, una vicenda di molti anni fa.
Era il 1962 quando gli americani della USS Independence incrociarono lungo la rotta nel Mediterraneo il veliero italiano. All'epoca il comando della portaerei americana lampeggiò ai nostri intimando di farsi riconoscere, di presentarsi. E alla risposta orgogliosa "Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana", gli americani - con grande enfasi - ribatterono "Siete la nave più bella del mondo"...