Lower Antelope Canyon. Arizona. Stati Uniti d'America.
L'esperienza più straordinaria vissuta in vita mia. Raccontarvi di questo mio viaggio nel cuore della Terra vuol dire, necessariamente, esagerare. Perché questo posto non ha eguali nel mondo.
Perché l'Antelope Canyon, lo slot canyon più visitato di tutta l'America, è la cosa più incantevole, più sbalorditiva, più immensa, più sensazionale, più incredibile ed emozionante che io abbia mai visto. Durante un viaggio, tra l'altro, che probabilmente è ad oggi il più bello che io abbia mai fatto: 16 giorni e 5 Stati americani...che non dimenticherò mai!
Io, Mary e Simona eravamo arrivate a Page, in Arizona, dopo molte ore di viaggio da Las Vegas. Il navigatore ci aveva messo, non so come, su un percorso sbagliato e dopo quasi due ore avevamo stranamente avvistato un immenso lago che non era segnato sulle nostre mappe.
Così, senza perderci in troppe chiacchiere e dopo una non facile inversione ad U, ci siamo rimesse sulla strada giusta, direzione Arizona. Abbiamo perso un bel po' di tempo, è vero. Ma in compenso abbiamo costeggiato il Gran Canyon dal lato Nord, che è quello più impervio, più difficile da raggiungere e da visitare. E la gioia di ritrovarcelo davanti, con quei suoi colori brillanti sotto il sole, ci ha fatto dimenticare il resto.
Avevo prenotato online la visita all'Antelope, nella riserva dei Navajo, vicino a Page. La scelta non era stata facile.
L'Antelope Canyon consta, infatti, di due formazioni separate, entrambe bellissime, conosciute come Upper e Lower, e ci siamo arrivate facendo un pezzo della US Route 89.
L'Upper è appena più vicino a Lake Powell, è lungo poco meno di 300 metri, ed è probabilmente il più visitato tra i due perché più agevole da raggiungere e più facile da percorrere a piedi. Poco più distante comunque, e in ogni caso entrambi a 3 miglia dal paese, un po' più lontano...c'è il Lower Antelope Canyon, 4 km di infinita meraviglia sotto la terra.
Per arrivarci noi abbiamo deviato dalla US 89 per Page, e da Page ci abbiamo messo 10 minuti.
Dopo letture, consigli e racconti di viaggio...mi sono fidata del mio istinto e ho deciso per il Lower, prenotando la nostra visita con Ken's Tour. La migliore scelta che io potessi fare.
Dovete sapere che entrambi i Canyon sono visitabili solo ed esclusivamente con l'assistenza delle guide Navajo. E questo perché in alcuni periodi dell'anno - tra luglio e settembre soprattutto - i due tratti dell'Antelope sono soggetti ad improvvise, violente e pericolose inondazioni che arrivano senza alcun preavviso e che solo i Navajo riescono a prevedere.
Si chiamano Flash Floods e sono spaventosi. Il 12 agosto del 1997, 11 persone morirono all’interno del Lower...
Io ne ho vissuti due durante lo stesso viaggio (proprio questo viaggio, per essere precisi...).
Comunque, dicevo...Avevo in mano tre opzioni in tre orari diversi, e meno male. Perché per la deviazione regalataci dal navigatore abbiamo rischiato di bruciare la visita. Siamo, invece, arrivate giusto in tempo per la partenza dell'ultimo tour previsto con il fiato in gola.
Il parco è aperto 7 giorni su 7 e vi consiglio di prenotare la vostra visita con un bel po' di anticipo, specie d'estate. Potreste arrivare lì e trovare i tour al completo...per giorni! Con Ken's Tour, per esempio, la prenotazione si fa in 2 minuti, si scelgono orario e visita - da riconfermare il giorno prima via mail - e si paga una volta arrivati sul posto.
Insomma...pronte e felici, con una lunga passeggiata a piedi (anche per questo avevo scelto il Lower: ci si arriva a piedi dal parcheggio di Ken's mentre all'Upper ci si arriva spesso in furgoncino) insieme alla nostra guida indiana, abbiamo iniziato alle tre del pomeriggio e sotto 45 gradi, il nostro viaggio dentro il cuore della terra.
L'Antelope Canyon si è formato nel corso di milioni di anni con l'erosione dell'arenaria da parte di acqua e vento. I colori brillanti delle sue pareti intagliate dal vento lo rendono uno spettacolo della natura straordinariamente unico nel suo genere: dal rosso all'arancio, dal rosa al viola, dal giallo all'oro. Gli effetti che si producono quando i raggi del sole si insinuano all'interno del Canyon rendono questo luogo imparagonabile a qualsiasi altro posto nel mondo.
Poche centinaia di metri ci separavano dall'ingresso. E solo scendendo una scala lunga e impervia avremmo raggiunto la meta. Non so spiegare cosa ho provato quando mi sono ritrovata "sotto terra", dentro il Lower, avvolta completamente dal canyon che, con le sue forme interne vertiginose create dal vento e dall'acqua e i giochi di luce generati dal sole, mi ha illuminata - magnificamente - di tutti i colori dell'universo.
Eravamo in 10, forse 12, con una guida dedicata completamente a noi. E anche questo ha reso lo spettacolo ancora più grandioso. Poche persone, grande silenzio e grande suggestione, l’immensità da fotografare e una guida della riserva tutta per noi. La scelta del Lower era stata dettata anche da queste cose.
Il percorso sembrava infinito. Alle rocce si mescolava la sabbia e dagli scorci tra le pareti intravedevamo il cielo azzurro dell'Arizona. Più ci spostavamo e più il canyon cambiava colore. Credo di aver scattato più di 200 fotografie, senza contare i selfie...In ogni angolo, su ogni parete, ritrovavo sfumature diverse. Una cosa spettacolare.
Ho un ricordo meraviglioso di quel pomeriggio. Sentivo un’immensa gioia dentro e avrei dato qualunque cosa per prolungare ancora, e ancora, e ancora, il nostro tempo lì sotto...
Dicono che per godere pienamente degli effetti della luce creati dal sole ci sia un orario di visita ben preciso. Sembra che quell'orario corrisponda alle ore 12...e quindi non era assolutamente il nostro!
Ebbene...non saprei dire cosa accade alle 12 tra il canyon e il sole...ma so esattamente che cosa è accaduto quel giorno e cosa ho visto io, alle tre del pomeriggio, quando in quel paradiso di colori c’eravamo noi!
Io, Simona e Mary ci guardavamo intorno e non sapevamo bene cosa dire, che parole usare...la verità è che a volte, in circostanze del genere, in posti che non diresti nemmeno che possano esistere sulla terra, le parole non vengono e se vengono...servono davvero a poco....