Bastano davvero poche ore per immergersi nell'atmosfera lenta e serena del quartiere più antico di Stone Town, che è Patrimonio dell’Umanità, con i suoi vicoletti, le guglie delle chiese, i portoni di legno intagliati e decorati, i negozietti d’artigianato, i suoi splendidi palazzi.
Nel mio viaggio a Zanzibar non potevo perdermi la visita alla capitale dell'isola.
Stone Town è una città particolare che porta segni multietnici nella sua singolare architettura caratterizzata da elementi arabi, persiani, indiani e anche europei. Una città che è un labirinto, piena di cose che un tempo sono state bellissime e che oggi avrebbero invece bisogno di un importante intervento di ristrutturazione.
A Stone Town il giro è semplice. Non può mancare una visita alla Moschea, per esempio, una delle più antiche di Zanzibar, così come il Palazzo del Sultano e quello delle Meraviglie.
Passeggiare nelle stradine della città non è sempre facile. In alcuni tratti sono tortuose, buie, e senza una guida il rischio è perdersi. In ogni caso la gente del posto si affaccia curiosa dalle finestre e dai negozi a guardare questo fiume di turisti che, ogni giorno, fa su e giù tra i vicoletti.
la passeggiata ha incluso anche il mercato di frutta e spezie. Inutile dire che l'impatto è mlto forte, sia per i colori che per gli odori. Il profumo di cannella, chiodi di garofano e zenzero me li sono portati addosso finché non sono rientrata al villaggio.
Le persone sono molto gentili e silenziose e di quel momento mi torna in mente l'atmosfera: pacata, cordiale, accogliente.
Al mercato delle spezie mi sono ovviamente sbizzarrita, e vi consiglio di fare altrettanto: qui c'è davvero di tutto, la scelta è molto ampia e su ogni bancarella si trovano spezie di ogni tipo, profumo e colore.
se siete degli appassionati e amate - come me - la cucina etnica, non rinunciate a fare acquisti. Soprattutto provate il curry rosa e il pepe nero. Sono davvero speciali.
Il tramonto siamo andati a vederlo sulla terrazza dell’Africa House, delizioso bar frequentato da intellettuali, musicisti e artisti. Una bella sorpresa, anche perché non avevo visto molta gente in giro.
L'Africa House è un posto molto carino e curato e ottimamente frequentato. Un thè o un aperitivo qui, al calar del sole, sulla terrazza che affaccia sul mare rendono speciale la giornata.
Un altro luogo delizioso da visitare è Prison Island, isola un tempo appartenne ad un arabo che la usava per confinarvi gli schiavi e successivamente usata per la sua antica prigione. Vi consiglio di andare sull'isola combinando l'escursione nella capitale. Sono molto vicine e ottimizzerete, in questo modo, i tempi.
Oggi Prison Island è meglio nota come l’isola delle tartarughe. Ed è vero. Una passeggiata qui è doverosa. L'interno della ex prigione è una piccola foresta naturale dove le tartarughe vivono libere a contatto con la natura e la gente.
Le tartarughe possono raggiungere un peso di oltre 200 chili. Vanno su e giù, a dozzine, in questo grande giardino e si lasciano accarezzare con semplicità e moderazione. Sembra quasi si mettano in posa per farsi fotografare. Molto garbatamente potete provare anche a solleticare loro la testa e il collo.
Molte hanno più di 200 anni e diversi esemplari appartengono probabilmente ancora alla prima generazione di tartarughe arrivate a Zanzibar nei secoli scorsi. E sembra che la nutrita colonia di Prison Island - che la popolazione locale chiama Changuu - sia fondamentale per la conservazione delle tartarughe giganti delle Seychelles. Per intenderci, quelle di Curieuse Island, nell'isola di Praslin, altro posto meraviglioso che ho amato moltissimo.