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by Mel

SEYCHELLES. Anse Lazio e Vallée de Mai, un'esplosione della natura


Anse Lazio, Praslin, Seychelles

Ci vogliono otto ore di volo da Roma per raggiungere le Seychelles, sogno di tutti gli appassionati di diving per la varietà dei fondali e dei pesci colorati. Queste isole dell'Africa orientale fino a 200 anni fa erano quasi disabitate. Poi il mix di razze e culture - dai pirati agli arabi, dagli africani agli indiani e fino ai francesi che le conquistarono - hanno reso praticabile questi bellissimi lembi di terra.

Mahè, Praslin e La Digue sono le tre isole principali dell'arcipelago, e anche le tre più visitate e più fotografate per le spettacolari conformazioni granitiche che le circondano e per le foreste tropicali verdissime che si affacciano sulle spiagge fino a perdersi nel mare. Praslin resta nel mio cuore "l'isola" per eccellenza. Quando ci sono arrivata, dopo aver preso un aeroplanino microscopico con la cabina di pilotaggio aperta a tutti, la porta d'accesso spalancata e senza finestrini, e una carta d'imbarco fatta di plastica, non riuscivo quasi a credere di aver toccato terra. Avevo una valigia enorme, mentre qui serve talmente tanto poco: qualche costume, un paio di parei (perché tanto gli altri li compri qui), scarpe comode e aperte, solare ad altissima protezione e qualcosa di carino ma semplice per una passeggiata al tramonto o una cena in spiaggia, in riva al mare. Ecco, punto.

Ho trascorso una settimana incantevole al Cote d'Or Club, su una delle spiagge più belle di Praslin, e tra bagni di sole e mare, gite in barca, ed escursioni un po' dovunque alla fine della settimana mi si è rigenerato lo spirito. Le spiagge di sabbia bianca, il colore turchese del mare e la vita tranquilla di questo paradiso lontano da tutto, sono il sogno di tutti quelli che, da ogni parte del mondo, vengono qui in vacanza. Ogni luogo, ogni angolo, ogni singolo scorcio, racconta quest'isola come un incantesimo. Io ho avuto la fortuna di girarla un po' tutta con una guida privata a bordo di una jeep e ci siamo spostati sempre verso il mare, alle scoperta delle spiagge più belle e semi-deserte. Più di ogni cosa, avevo un desiderio: vedere Anse Lazio, una delle cinque spiagge più belle del mondo, la più famosa e fotografata, la più lunga e ampia striscia di sabbia bianca che si estende tra acque turchesi e un fitto bosco di palme e takamaka, una pianta particolare, una specie protetta che cresce esclusivamente nelle foreste litorali. Se non lo sapete, Anse Lazio ha fatto il giro del globo con la sua bellezza perché è stata protagonista eccellente nel film Cast Away. E', infatti, la spiaggia su cui naufragò Tom Hanks e sulla cui sabbia l'attore scrisse a caratteri cubitali la parola "HELP". Questo posto è un incanto e ogni volta che penso al mio viaggio alle Seychelles, il mio cervello si collega a quella spiaggia, e come per magia, mi si materializza dinanzi agli occhi.

Quando ci sono arrivata non riuscivo a credere ai miei occhi. Non avevo mai visto prima in vita mia un posto così bello, con una natura così straordinariamente selvaggia, sentirei di dire quasi "violenta". Anse Lazio è stata un colpo al cuore. Rocce di granito tra il rosa e il grigio perla, sabbia bianchissima e il mare più turchese che io abbia mai visto! Il mare...di quale intensa bellezza era quella mattina. Era il 16 dicembre di qualche anno fa, c'erano 33 gradi e mi ricordo che, a un certo punto, ho chiamato casa dall'acqua per raccontare di quello spettacolo, e di quanto fosse sconvolgente il paesaggio attorno a me.

La particolarità di questa spiaggia è che alle sue spalle c'è una meravigliosa foresta tropicale, rigogliosa e verdissima. E basta voltare lo sguardo per ritrovarsi in una nuova tavolozza di colori. Dal turchese si passa al verde. Incredibile a vedersi ma è così: fronte mare total blue, poi basta guardare alla propria sinistra e fare un giro su stessi di 180°...e ci si ritrova tra mare e foresta, immersi nel verde.

Un tempo Praslin era nota come isola delle palme, per la sua vegetazione fitta e per la presenza di una valle bellissima, la Vallée de Mai, Patrimonio dell’Umanità, uno dei due soli luoghi al mondo dove la palma del coco de mer cresce allo stato naturale. E tra le cose da fare sull'isola c'è, senza ombra di dubbio, una visita alla valle che ancora oggi è uno dei luoghi più gettonati dell'intero arcipelago delle Seychelles. E' perfetta una passeggiata pomeridiana, quando l'aria è leggermente più fresca e i raggi bollenti del sole della mattina cominciano ad intiepidirsi e a rendere le temperature più gradevoli. Di Valle de Mai ho un ricordo divertentissimo. Ho trascorso un bel pomeriggio nel verde dove l'unica luce che vedevo era quella che filtrava dalle palme e dai banani, sentivo il fruscio delle foglie e mi arrivava - forte - l'odore del bosco dopo il breve acquazzone di qualche ora prima.

Nella valle sono stati creati tre diversi sentieri che completano l'intero perimetro dell'area e lungo i quali ci sono tutte le specie vegetali. Nel ruscello che attraversa il parco si possono osservare il granchio e il gambero gigante di acqua dolce; tra le fronde, con un po’ di fortuna, il pappagallo nero e il merlo delle isole. E diciamolo...io non sono stata fortunata...perché chiaramente non li ho visti! In compenso, il percorso nella foresta è magnifico: è un incontro di cedri, felci, piante di ananas, orchidee della vaniglia, alberi di takamaka, acacie, manghi e banani.

E veniamo alla particolarità di questo posto dove trionfano le palme del Coco locale...

Con un diametro di 50 cm e un peso variabile tra i 15 e i 25 chili, i frutti del Cocò de Mer contengono il seme più grande del regno vegetale! Il frutto, che ci mette quasi 7 anni per giungere a maturazione, è comunemente denominato cocco di mare o noce delle Seychelles e, per la sua forma particolare, ha alimentato nei secoli storie meravigliose e divertenti.

Questo cocco ha preso il nome da una leggenda che si è diffusa nel tempo. Pare, infatti, che questi cocchi giungessero - galleggiando - alle isole Maldive e addirittura fino in India per effetto delle correnti del mare. E poiché nessuno riusciva a capire da dove provenissero, iniziò a girar voce che nascessero da alberi che crescevano di sotto della superficie del mare. Pertanto, questo frutto così atipico, anche nella forma e nelle dimensioni, prese il nome di “Coco de Mer”. Solo quando alla fine del Settecento furono scoperte le Seychelles si capì qual era la famosa palma da cui avevano origine.

Praslin è molto nota per il Parco Nazionale della Vallée de Mai, soprattutto perché le palme sono oggi molto rare e singolari. Sono il simbolo stesso dell'arcipelago africano, possono raggiungere i 40 metri di altezza e l'età di 400 anni, e, a seconda che si tratti di un esemplare femmina o maschio...producono questo frutto caratteristico (perché lo è...!) la cui forma ricorda fortemente gli organi genitali dell’uomo e della donna.

Oggi gli oltre 4000 esemplari di Coco de Mer sono protetti addirittura dal Governo che consente la raccolta solo di un numero limitato di frutti che vengono poi puliti, lucidati e venduti a costi elevatissimi.

E voglio lasciarvi con una simpatica leggenda...secondo la quale sembra che di notte le piante femminili si uniscano sessualmente con quelle maschili. E la gente locale qui ancora crede che chi dovesse avere occasione ( o la sfortuna??) di assistere ad una cosa del genere si trasformi in un pappagallo nero vivendo per tutto il resto della vita dentro la Vallée..

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